mercoledì 31 agosto 2011

L'inizio


Mi chiamo Giorgia, ho 23 anni e sono un'Accompagnatrice.


Non ho scoperto l'acqua calda.
Ho solo trasformato la mia più grande passione in un passatempo molto remunerativo.

Avevo ancora diciotto anni quando, uscita da una di quelle lunghissime storie d'amore di cui non ricordi nemmeno l'inizio, ho cominciato a passare da un uomo all'altro alla ricerca di puro e semplice piacere effimero.

Un bel giorno, salutando un compagno di una notte (uno psicologo, per la precisione), lui ha insistito per farmi un regalo, dicendosi incantato dalla mia dolcezza e semplicità.
Mi disse che secondo lui valevo davvero tanto, come persona e come donna, e che non dovevo buttarmi via regalandomi a chiunque.
E' stato forse quello il giorno che ho preso coscienza che la mia passione, più che un problema da analizzare, era un dono da sfruttare.

Negli ultimi 4 anni sono passata attraverso diverse crisi esistenziali, allontanandomi da questi incontri per poi tornare ogni volta più desiderosa di prima.

Ho sempre lavorato, fin da quando ero molto piccola, e da quando sono nel mondo del lavoro (da ufficio) conduco faticosamente ma con soddisfazione una specie di doppia vita, mantenendo quei pochi ma splendidi affezionati clienti, selezionati in base a mie rigide valutazioni, e dedicando loro striminzite ore, ritagliate nelle pause pranzo o nelle serate dopo il mio lavoro da responsabile amministrativa.

Non so se avete idea di quanto sia frustrante passare otto ore dentro un ufficio di dementi mentali, pagata 7 euro l'ora (meno di una colf) quando con mezz'ora di macchina raggiungo uomini che mi amano, mi viziano e mi coccolano come fossi l'unica al mondo.

Ultimamente mi capita troppo spesso di pensare che dovrei dedicarmi solo alle mie passioni, senza buttare via il mio tempo in un maledetto ufficio ma poi vengo presa dalle paure più assurde.
E se non riuscissi a mantenermi economicamente? Se non potessi più entrare nel mondo del lavoro tanto facilmente?

E poi c'è la questione sociale. Come spiegherei ad un fidanzato (attualmente ne ho uno che è un tesoro) che il mio lavoro è free lance, ben pagato e non "raccontabile"? Gli dico che sono una spia della C.I.A.?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Molto giovane e molto carina!

Sweet G. ha detto...

Merci ;)