venerdì 22 novembre 2013

Clienti e Clienti

Ho letto decine di libri da ragazzina su come far impazzire un uomo, su cosa gli uomini vogliono da una donna e cosa una donna deve fare per conquistare l'uomo dei suoi sogni.
Ho sempre ottenuto tutto ciò che volevo dagli uomini, ho sempre fatto di loro ciò che volevo e ho giocato con le loro persone per i miei scopi personali.
Conquistare un uomo, ho imparato, è semplice e, ormai potrei dire, quasi meccanico. Del resto, per quanto ogni uomo sia diverso dall'altro, quello che vogliono e sognano è sempre abbastanza palese, perchè gli uomini amano esser espliciti anche solo grazie ai loro gesti e alle loro attenzioni.
Però ora che da oltre un anno non mi devo più preoccupare di cercare alcun uomo, ho un problema del tutto nuovo per me, un problema che non riesco ad affrontare e vincere: non riesco ad avere clienti uomini sul lavoro che poi non vogliano altro di personale da me.

Probabilmente ho imparato fin troppo bene l'arte del sedurre, ma mai quella di metter dei limiti agli uomini.
Puntualmente cerco di portare in ufficio nuovi clienti e puntualmente mi accorgo (o mi dicono anche molto esplicitamente) che da me vorrebbero altro.
Eppure non mi sembra di dare spazi di questo genere, non mi sembra di aver scritto in fronte "Sono a vostra disposizione in ogni posizione!".
Così, visto che la mia titolare è fin troppo figa sotto ogni punto di vista e ti aiuta come fosse una sorella più grande, ho deciso di parlarle l'altro giorno, cogliendo l'occasione di una sua battuta circa un nostro cliente che a suo dire è innamorato di me.
Le ho spiegato il mio grosso problema, che spesso in passato mi ha portata addirittura ad esser seguita o comunque fortemente infastidita.
Lei è una bellissima donna che gli uomini però rispettano e ammirano nei limiti che lei impone.
Sembra, a volte, che la temano. Altre che ne siano platonicamente innamorati.
Ma nessuno mai si permette di superare i paletti, nonostante lei sia affascinante senza frenarsi mai.
Così mi sono sempre chiesta se non potessi imparare molto da lei, senza mai avere il coraggio di esporle le mie problematiche per paura di far cadere il discorso su esperienze passate che tengo segrete a tutti.

Il nostro confronto è stato quasi illuminante. Mi ha detto che ha notato questo mio problema e che io tendo ad abbassare la guardia troppo spesso con gli uomini, proprio grazie e per colpa della mia spontaneità.

Ma come si può evitare che questo accada e, soprattutto, come fare per bloccare un uomo e il suo slancio quando questo uomo è un cliente da milioni di euro che rischi di perdere se lo offendi?

"Cara Giorgia, dovresti prendere esempio dal Tango" - mi dice lei - "Uomini e donne sono sui due lati opposti della sala. L'uomo inizia a fissare la donna a cui è interessato. Lei lo guarda e se ritiene che le possa piacere ricambia lo sguardo anche per interi minuti. Se invece capisce di non esser interessata, la donna smette subito di guardarlo, così che l'uomo capisca che lei lo rifiuterebbe ed evita l'umiliazione di scoprirlo di persona."

Non c'è niente di peggio, scopro, che l'umiliazione di esser rifiutato, per un uomo.
Così il nostro dovere è quello di esser molto sensibili ai loro atteggiamenti e con la non chalance di un'attrice professionista, buttar lì fin dall'inizio che si è impegnate e non interessate ad altro.

"Ad esempio" - mi racconta - "L'altro giorno ero a pranzo con un cliente che ad un certo punto ha iniziato a farmi dei complimenti personali. Subito, ridendo, gli ho detto di non farsi sentire perchè mio marito, che lavora anche con me, spesso a pranzo veniva in quel ristorante ed è l'uomo più geloso del pianeta".
Non importa, mi raccomanda, se poi non sia vero. L'importante è che permetti al tuo cliente di capire subito che non può spingersi oltre, altrimenti rischierai di dargli l'impressione che ci sia un implicito via libera e scoprirà troppo tardi che il tuo era solo un modo di esser gentile e accomodante.
"E allora in un attimo" - mi ammonisce - "diventerai una troia, perchè avrai fatto la civetta ma poi gli dovrai dire che si è fatto l'idea sbagliata, umiliandolo e rifiutandolo".

Monica è una donna intelligente come non ne ho mai conosciute. Aperta al confronto e spesso fin troppo sveglia per poterla sottovalutare anche solo per un attimo.
Così decido di ammettere le mie colpe con un cliente.
"Sai, ho avuto un problema con quel bancario che abbiamo conosciuto a quell'evento della scorsa settimana" - le confesso - "Ricordi che eravamo straconvinte che fosse gay? Beh, non lo era affatto e ora mi sta tampinando. Cosa dovrei fare secondo te?" Mi guarda con un sorriso complice e ammette che "L'ho visto cosa è successo: hai abbassato la guardia in modo davvero ingenuo quella sera! Però sei giustificata, sembrava davvero gay!" - sorride complice e continua dicendo che - "mentre ridevate insieme muovevi la testa e ti passavi le mani nei capelli, gli hai toccato più volte il braccio e, fammi indovinare, scommetto che non hai fatto capire in alcun modo che sei impegnata!"
Mi coglie proprio in fallo, lo devo ammettere. Non mi ero minimamente resa conto di aver avuto questi atteggiamenti. Ricordo solo che ero stata molto bene, avevo riso con lui come avrei fatto con una donna, e ci siamo divertiti da matti.
"Hai ragione, ma ora come posso rimediare? Continua a chiedermi di uscire e mi parla della sua ex, io volevo solo vendergli qualcosa, non me stessa!"
"Adesso hai una sola chance di uscirne senza rovinare il rapporto o offenderlo: devi chiedergli scusa". Mi spiega e così decido di chiamarlo davanti a lei, così che se ci fossero errori lei stessa possa immediatamente evidenziarmeli.
"Ciao Fabrizio, sono Giorgia, come stai?" ... "Sai, mi devo scusare perchè mi sono resa conto solo ora di essermi comportata male con te, purtroppo è colpa mia, mi capita sempre di dare l'impressione sbagliata perchè sono troppo espansiva e ambigua e davvero mi dispiace tantissimo perchè sei una persona fantastica e non avevo alcuna intenzione di mancarti di rispetto! Possiamo rimediare con la nostra amicizia?"

E' stato quasi incredibile con che naturalezza d'improvviso lui sia passato da confuso, arrabbiato, offeso e poi...BOOM: grato per quello che gli avevo detto!

"Giorgia, dispiace a me aver frainteso, tu sei una ragazza così bella e dolce, così genuina che ho sperato in altro e me ne dispiaccio. Sono contento che tu mi abbia fatto questa telefonata perchè dimostri nuovamente di esser davvero una ragazza magnifica. No, ma certo che non mi hai mancato di rispetto, figurati, anzi, quando vuoi sarò felice se verrai a trovarmi a lavoro visto che quel cantiere dobbiamo farlo comunque! Coglierò l'occasione per offrirti un caffè e scusarmi di aver passato il limite."

Incredibile. Sono rimasta scioccata. Lui chiedeva scusa a me di aver passato il limite e voleva rimediare.
Troppe volte, rifiutando un uomo, questi mi ha odiata ed ha chiuso ogni rapporto con me, facendomi sentire in colpa per averlo illuso. E troppe volte io mi ero arrabbiata perchè credevo di non averli affatto illusi e additando questi uomini con maniaci che non pensano ad altro che al sesso.

Monica invece mi ha insegnato che si, l'errore è mio, che rimediare è semplice, e che evitarlo lo è ancora di più!

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