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martedì 10 gennaio 2012

Astinenze, ritorni e buoni propositi



Ho aperto un trolley a dir poco microscopico per i miei standard e c'ho infilato dentro calze maglie e abiti pesanti.
Non ho mai amato nè freddo nè neve, dunque non ho mai sentito il bisogno di spendere la mia sudatissima paga in capi d'abbigliamento inutili come dopo-sci, giacche a vento o scarponcini di gomma.
Oltre ad esser estremamente poco femminili, ho sempre pensato a questi prodotti come al frutto di studi e ricerche volti a rendere fashion attività quali lo sci o le scalate di montagna, quando invece io di modaiolo nell'infilarsi tra la neve e le intemperie non c'ho mai visto proprio nulla.

Ho conosciuto e amato per lunghi anni la montagna solo in versione estiva, sulle Dolomiti, pur sempre ricoperte di neve, dunque mai avrei pensato che, pur essendo a mille metri, un paesino della Calabria potesse rivelarsi molto simile ad una Brunico innevata.

Ho dedicato i miei giorni al totale relax, alla nullafacenza, alla lettura e al sostare per ore di fronte al camino. Giochi di carte e biliardo, infusi caldi e dormite di 12 ore.

Niente sesso quando sei ospite in casa dei tuoi suoceri, del resto ero partita col ciclo e così son rimasta per parecchi giorni, accantonando ogni sensualità in favore del riposo totale.

Al mio ritorno a Roma solo due cose hanno occupato i miei pensieri, due desideri forti come nessun altro:
Voglia di sesso e bisogno di soldi.

Più che sesso in generale avevo estremo bisogno di far l'amore col mio splendido uomo che in 9 giorni m'ha coperta d'attenzioni con la sua famiglia, oltrechè di regali principeschi.
E abbiamo recuperato alla grande anche se, fosse per me, non sarebbe mai abbastanza.

Voglia di soldi perchè quegli stronzi del lavoro hanno inventato mille scuse per mandarci tutti in ferie con un piccolo acconto sulla tredicesima e nessuna traccia di stipendio.
Come se uno facesse delle vacanze decenti con 300 euro, secondo loro.
A me non frega nulla, in fondo.
Ho i miei soldini, il mio conto e, per qualsiasi esigenza, so sempre dove andare a recuperare un po' di pecunia, ma se penso a quelle povere famiglie monoreddito che dovrebbero campare con il loro stipendio, non oso immaginare che razza di Natale abbiano passato.

E se è vero che i clienti negli ultimi tempi si sentivano spesso perchè poi sarebbero partiti con le famiglie e i giochi si sarebbero riaperti dopo il nove gennaio, è vero anche che sotto Natale e Capodanno sembrano essersi scatenati i "nuovi acquisti" con persone che mi hanno scritto e chiamata chiedendo un appuntamento e presentandosi a nome di questo o quello che gli ha consigliato me.

E a dirla tutta l'ansia del ritorno alla normalità s'è trasformata quasi in eccitazione all'idea di ricominciare a lavorare alla grande, con nuove prospettive e nuovi impegni.

Oggi poi mi aspetta la palestra, dove si ricomincerà a lavorare per benino, mentre nei prossimi giorni, tra clienti e amici che voglion salutarmi, la mia agenda 2012 è già colma di scritte in nero e rosso, sottolineature e cuoricini che mi ricordano gli appuntamenti e la mia vena da teenager che ho deciso di far tornare alla ribalta per non dimenticarmi mai che ho solo 23 anni, che presto saranno 24 e non ho alcuna intenzione di arrendermi alla routine tanto comoda che però mi addormenta il cervello e mi rende più vecchia di 10 anni!

Propositi per l'anno nuovo:
- dimagrire (tanto per cambiare)
- rassodare
- tornare bionda (o quasi bionda)
- fare un mucchio di soldi
- cambiare lavoro!!!!

Have a nice day babies!!!

lunedì 19 settembre 2011

Tutto. Il contrario di tutto.



Il passato weekend doveva esser quello di recupero dopo una settimana di ciclo.
Il numero di appuntamenti con i clienti era abbastanza cospicuo, se non chè il sig. visitatore del mese ha deciso bene di ritardare la partenza, procurandomi molto imbarazzo e costringendomi a chiamare i vari clienti per rimandare.

Quello che più odio è dover rimandare un appuntamento con un nuovo cliente.
Spesso questo porta ad un altissimo rischio di perdere il nuovo "acquisto".
Non avete idea di come ero nera sabato per questo!

L'unica soluzione per consolarmi è stata quella drastica, la soluzione che non mettevo in pratica da infiniti mesi, se non addirittura anni:
Shopping riparatorio con spese sconsiderate.

Scarpe, camicie, bluse e pantaloni. Un paio di abiti. Un po' di trucchi costosissimi...

E non contenta degli acquisti per la mia persona, domenica ho trascinato il fidanzato al centro di Roma ed ho fatto shopping anche per lui, comprandogli qualche regalo degno di questo nome.

Io amo fare regali, e vedere felice la persona che ami è senza dubbio il regalo più grande.
Viste però le disastrose esperienze passate, in cui io riempivo fin da subito di regali il mio caro partner, il quale per qualche strana ragione associava la cosa ad un mio recondito bisogno di attenzioni mai sopito dall'infanzia, e di conseguenza fuggiva via lontano; ho deciso quindi che con il mio Lui avrei cambiato questa mia brutta abitudine, mi sarei regolata con i regali e li avrei riservati come premio alla fine di un luuuuungo periodo di test.

Dopo nemmeno un mese dal nostro primo bacio, era già il suo compleanno.
Mi è parso di vivere un dejà-vu in cui regalavo orologi, biglietti aerei e altri doni splendidi, per poi ottenere dopo un paio di mesi un uomo distante e poco innamorato.
Così al suo compleanno ho deciso di limitarmi ad un profumo rispettando l'aurea regola del sapersi limitare al minimo che l'etichetta delle buone maniere impone.

Ma ieri, dopo più di sei mesi, mi sono sentita finalmente fuori da quel cerchio di incertezze costruito su mille delusioni amorose passate, e ho deciso di fare regali senza regolarmi.

Non ne è uscito un uomo entusiasta ma semplicemente grato.
Dovrebbe bastare a sedare le mie paure ma, come spesso accade, le loro proporzioni non sono mai adeguate alla realtà.

Venerdì dopo il lavoro ero fuori per la passeggiata serale del cane.
E' raro che la sera non venga accompagnata dal fidanzato, ma venerdì era la "serata delle amiche", mi aspettava il cinema con le girls, e quindi dopo il lavoro lui era andato diretto a casa.
Ricevo una telefonata.
E' il mio cliente preferito, mi chiede se posso parlare ed è contento come una pasqua che la mia risposta sia positiva.

Mi chiede per la millesima volta scusa per l'incidente del nostro ultimo appuntamento (clicca qui) e mi racconta di come si sia infuriato col gestore.

E' la prima volta che mi fa una telefonata così personale, di solito ai clienti vieto le chiacchierate telefoniche.
Non siamo amici, non siamo amanti e il mio tempo ha un prezzo.
Se non si chiarisce questo concetto si rischia di passare a problemi molto grandi perchè le persone tendono a volere il braccio una volta che gli si concede il dito.

Ma questa telefonata mi fa piacere, così gli permetto di continuare.
"E poi volevo chiederti scusa se sono meno presente questo periodo. Sai, mia moglie tornata dalle vacanze vuol passare molto tempo con me e mi lascia difficilmente un po' di spazio, ma ti prometto che la settimana prossima recuperiamo e ci vediamo di più!"

Quando sei una fidanzata a pagamento, sembra quasi un controsenso esser trattata con maggior riguardo di una fidanzata vera.
Eppure è così.
Uomini con cui sono uscita, che avrebbero dovuto faticare per tenermi con loro, avevano il vizio di fare come pareva loro, di non chiamare e di sparire.
Uomini che mi pagano per esser a loro disposizione, invece, mi adorano come un dono caduto dal cielo.

A volte mi domando quando sia iniziato questo strano giro del mondo al contrario...