lunedì 19 settembre 2011

Tutto. Il contrario di tutto.



Il passato weekend doveva esser quello di recupero dopo una settimana di ciclo.
Il numero di appuntamenti con i clienti era abbastanza cospicuo, se non chè il sig. visitatore del mese ha deciso bene di ritardare la partenza, procurandomi molto imbarazzo e costringendomi a chiamare i vari clienti per rimandare.

Quello che più odio è dover rimandare un appuntamento con un nuovo cliente.
Spesso questo porta ad un altissimo rischio di perdere il nuovo "acquisto".
Non avete idea di come ero nera sabato per questo!

L'unica soluzione per consolarmi è stata quella drastica, la soluzione che non mettevo in pratica da infiniti mesi, se non addirittura anni:
Shopping riparatorio con spese sconsiderate.

Scarpe, camicie, bluse e pantaloni. Un paio di abiti. Un po' di trucchi costosissimi...

E non contenta degli acquisti per la mia persona, domenica ho trascinato il fidanzato al centro di Roma ed ho fatto shopping anche per lui, comprandogli qualche regalo degno di questo nome.

Io amo fare regali, e vedere felice la persona che ami è senza dubbio il regalo più grande.
Viste però le disastrose esperienze passate, in cui io riempivo fin da subito di regali il mio caro partner, il quale per qualche strana ragione associava la cosa ad un mio recondito bisogno di attenzioni mai sopito dall'infanzia, e di conseguenza fuggiva via lontano; ho deciso quindi che con il mio Lui avrei cambiato questa mia brutta abitudine, mi sarei regolata con i regali e li avrei riservati come premio alla fine di un luuuuungo periodo di test.

Dopo nemmeno un mese dal nostro primo bacio, era già il suo compleanno.
Mi è parso di vivere un dejà-vu in cui regalavo orologi, biglietti aerei e altri doni splendidi, per poi ottenere dopo un paio di mesi un uomo distante e poco innamorato.
Così al suo compleanno ho deciso di limitarmi ad un profumo rispettando l'aurea regola del sapersi limitare al minimo che l'etichetta delle buone maniere impone.

Ma ieri, dopo più di sei mesi, mi sono sentita finalmente fuori da quel cerchio di incertezze costruito su mille delusioni amorose passate, e ho deciso di fare regali senza regolarmi.

Non ne è uscito un uomo entusiasta ma semplicemente grato.
Dovrebbe bastare a sedare le mie paure ma, come spesso accade, le loro proporzioni non sono mai adeguate alla realtà.

Venerdì dopo il lavoro ero fuori per la passeggiata serale del cane.
E' raro che la sera non venga accompagnata dal fidanzato, ma venerdì era la "serata delle amiche", mi aspettava il cinema con le girls, e quindi dopo il lavoro lui era andato diretto a casa.
Ricevo una telefonata.
E' il mio cliente preferito, mi chiede se posso parlare ed è contento come una pasqua che la mia risposta sia positiva.

Mi chiede per la millesima volta scusa per l'incidente del nostro ultimo appuntamento (clicca qui) e mi racconta di come si sia infuriato col gestore.

E' la prima volta che mi fa una telefonata così personale, di solito ai clienti vieto le chiacchierate telefoniche.
Non siamo amici, non siamo amanti e il mio tempo ha un prezzo.
Se non si chiarisce questo concetto si rischia di passare a problemi molto grandi perchè le persone tendono a volere il braccio una volta che gli si concede il dito.

Ma questa telefonata mi fa piacere, così gli permetto di continuare.
"E poi volevo chiederti scusa se sono meno presente questo periodo. Sai, mia moglie tornata dalle vacanze vuol passare molto tempo con me e mi lascia difficilmente un po' di spazio, ma ti prometto che la settimana prossima recuperiamo e ci vediamo di più!"

Quando sei una fidanzata a pagamento, sembra quasi un controsenso esser trattata con maggior riguardo di una fidanzata vera.
Eppure è così.
Uomini con cui sono uscita, che avrebbero dovuto faticare per tenermi con loro, avevano il vizio di fare come pareva loro, di non chiamare e di sparire.
Uomini che mi pagano per esser a loro disposizione, invece, mi adorano come un dono caduto dal cielo.

A volte mi domando quando sia iniziato questo strano giro del mondo al contrario...

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