martedì 15 novembre 2011

Mio fratello



Mio fratello ha 20 anni.
A vent'anni la vita è proprio strana.
E' una figata.
Sei abbastanza adulto da prendere decisioni importanti, da scegliere di lavorare e guadagnare, da spassartela in giro e da non farti comandare più da nessuno.
Però poi, avendo sempre vent'anni, qualsiasi stupidaggine fatta può esser catalogata sotto la voce "inesperienza" e alla fine te la cavi sempre.
Sono ben lungi dal rimpiangere un'età come i vent'anni, visto che ne ho ancora (per fortuna) solo ventitrè.
Però è proprio vero che vista da fuori, quest'epoca della vita è davvero interessante.
Ogni giorno può sembrare uguale all'altro, ma nel raggio di poche settimane si può sconvolgere la propria vita, le proprie abitudini e le proprie opinioni senza neanche accorgersi di esser stati, appena un anno prima, una persona del tutto differente.
In realtà lui non è molto assimilabile un ventenne, anzi, lo definirei molto più vicino a uno dei tanti trentenni d'oggi incontrati sul mio percorso.
Sarà la vita da lavoratori o le ferme convinzioni di indipendenza che ci accomunano, ma nessuno dei due s'è mai visto davvero nei panni di giovane scapestrato pronto a tutto.

Così io e mio fratello, a vent'anni, abbiamo deciso di cambiare radicalmente il nostro modo di essere e di scambiarci le parti.
Lui è sempre stato un romanticone che trovava nell'amore l'unica vera spinta a mettere in moto quel suo pigro e svogliato carattere.
Ce lo vedevamo tutti a 25 anni, sposato con due bambini, un cane e una bella casa.
Io dal mio canto rifuggivo l'idea di una coppia tradizionale, del matrimonio e dei figli, in favore di una più ampia visione del mondo, ove l'unica protagonista fossi io e il mio viaggio alla scoperta dell'umanità, con tanto di fidanzato di turno "solo per tenermi compagnia".

Un bel giorno poi s'è adoperato il cielo a cambiare le stelle e le esperienze a stravolgere le menti.
La fredda e cinica Giorgia, quella che tutti consideravano una sequoia secolare, ha deciso di piegare i propri rami e di approfondire quel sentimento che tanti le avevano raccontato e che mai lei aveva considerato possibile e realistico. L'Amore.
E mentre si discuteva di cambiamenti, quel placido fratellino ventenne che nella mia mente rimarrà sempre un pupo dolce e romantico, si scopre esser un vero bastardo con le donne, uno che vaga di fiore in fiore rifuggendo legami di qualsiasi specie e "liquidando", come dice lui, le pulzelle al primo sintomo di "attaccamento emotivo sconsiderato" (ovvero quello che per tutti noi si traduce in un semplice "affezionarsi").

Peccato sia tardi e debba andare in ufficio.
Di com'è cambiato il mio fratellino vorrei ancora parlarne.
Mi dona tante di quelle riflessioni, alcune anche molto sconfortanti, ma sicuramente è ancora una volta uno spunto in più per comprendere lo strano mondo di caratteri che mi circondano e che nascono, tutti e sempre, da esperienze del differente cammino di vita intrapreso.
Intanto vi auguro una splendida giornata :)
G.

3 commenti:

LED ha detto...

Tu , cara G. , sei dotata di una capacitá descrittiva tale da renderci appetibili anche argomenti come questo .
Ti confesso che non mi aspettavo di trovare qui risvolti " famigliari " , ma non mi ha disturbata affatto leggerli .
Farci sapere che sei una persona " complessa " - e non solo una Escort molto " Part-Time " - é probabilmente per te un'esigenza importante .
Io la rispetto ed ammiro il modo con il quale riesci a " bilanciare " i vari contesti !!

Il Rompibloglioni ha detto...

I parenti, in particolare quelli stretti, nello specifico i fratelli, sono spesso fonte di elucubrazione...
Io sono piuttosto contrastato, perché la mia naturale altalena umorale, mi porta spesso a non considerare nel giusto modo l'importanza che hanno avuto, che hanno e che avranno comunque nella mia vita...
Nel senso, sai benissimo che un giorno ti pentirai di non averli considerati nel giusto modo, ma adesso non riesci a fare di meglio...
Baci.

Sweet G. ha detto...

@Il Rompibloglioni: in effetti il mio rapporto con mio fratello ha avuto una grossa sferzata, una crescita positiva, quando lui, diversi anni or sono, lasciò la casa di mia madre. Non abitare più insieme regalò ad entrambi molto respiro da quei contrasti dovuti al nostro carattere dominante, e ci concesse spunti nuovi di confronto fuori dalle mura domestiche, ampliando gli spazi del rapporto costruttivo e collaborativo tra due persone che, oltre ad esser cresciute nella stessa famiglia, hanno anche in comune moltissimi elementi caratteriali e che dunque, spesso, si trovano a vivere situazioni simili con le stesse problematiche.

@Pincocarla:
ma grazie tesoro, sei carinissima! Io non sono poi molto complessa, piuttosto riconosco in me, spessissimo, il bisogno di buttar giù per iscritto tutte quelle riflessioni che confusamente vagano nel mio cervello. Mi aiuta molto per dare un ordine e uno scopo alle mie idee e metterne a frutto le deduzioni e gli insegnamenti. Il fatto che sia una escort è solo una parte di me, questo è ovvio, e fino a poco tempo fa avevo un bel blog, molto seguito, dove per anni non s'è mai menzionato il mio "secondo lavoro" ma comunque si riusciva a creare un ambiente fertile per discussioni su ogni argomento.
Quello che ho trovato in questo spazietto anonimo è un po' di libertà. Nessuno mi conosce o può riconoscermi e questo mi permette di aprirmi come faccio ogni giorno con me stessa, con l'unica grande differenza che qui, oltre ad esercitare un pochino di grammatica e lessico (un'impiegata amministrativa parla solo di numeri dalla mattina alla sera), trovo qualcuno che nel leggere può cogliere al balzo la palla e raccontarmi cosa ne pensa.
E questo, secondo me, sta alla bas della formazione di tutti noi.
Il confronto prima di tutto :)

Un abbraccio.
G.