martedì 13 settembre 2011

La padrona



Ogni volta che prendo un appuntamento con un nuovo cliente, oltre ad esser ben chiara sulle regole del nostro incontro, mi piacere ascoltare le sue esigenze e preferenze.

Come molti altri miei clienti, quello di oggi è un personaggio di tutto rispetto.

Dirigente di una multinazionale cinematografica, viaggia per lavoro in tutto il mondo, coordinando attività di vario genere e, a volte, selezionando personaggi e idee che andranno ad accrescere la sua percentuale sul fatturato di fine anno.

Al telefono sembra quasi intimidito e, anche se non lo ammette fin da subito, non deve aver avuto molti contatti con altre accompagnatrici prima d'ora.
La sua richiesta è molto semplice: vuole che metta dell'intimo a strati e che gli faccia una spogliarello privato.
Niente di strano, annuisco sorridendo e rassicurandolo.
Lui si fa silenzioso e mormora qualcos'altro:
"E poi vorrei che appena prima di venire da me mangiassi due confezioni di Baiocchi"

Sono confusa, forse ho capito male, così gli chiedo spiegazioni.
Ebbene si, parla proprio dei Baiocchi, quei biscotti al cioccolato che da ragazzina amavo rubacchiare dalla credenza della cucina per far infuriare mia mamma.

Allarmata dall'impatto della cosa sulla mia severissima dieta, ed eventualmente anche sulla salute mentale del mio nuovo cliente, gli chiedo a cosa esattamente dovrebbero servire la bellezza di 12 biscotti al cioccolato nel mio pancino.

Mi risponde che vuole che lo spalmi con la mia saliva.

Non avevo mai fatto caso, in effetti, alla quantità limitata di saliva che qualcuno può avere in bocca, senza l'aiuto di quel magico cioccolato.

Arrivata puntuale come sempre, me lo ritrovo seduto sul divano, qualche candela accesa, le tende tirate e musica lounge di sottofondo.
Mi sorride ammiccante e mi fa cenno di non dire niente.
Mi chiede di deliziarlo con uno spogliarello.
Obbedisco togliendo lentamente ogni singolo strato, lasciandomi addosso solo i lunghi stivali di pelle fino al ginocchio col tacco dodici, il corpetto e il perizoma di pizzo.

Mi avvicino a lui che nel frattempo ha iniziato a masturbarsi lentamente e continua a fissarmi eccitatissimo.
Quando tento di leccargli l'uccello mi scansa via dolcemente, chiedendomi di sputargli in bocca.

Obbedisco e subito lo vedo irrigidirsi eccitato da morire.
Mi punzecchia i capezzoli con le dita e intuisco subito che impazzisce se lo caccio via.
Esser maltrattato è la sua fantasia e, per quanto non lo dica a parole, capisco che la chiave del suo godimento sta nella mia dominazione.

Così inizio a sputargli addosso, riempirlo di saliva e di schiaffi.
Geme sempre più forte e mi ripete "Si, padrona" ad ogni comando.

Continua a masturbarsi e a tenermi lontana dal suo uccello così sono costretta a dedicarmi al suo viso, mi muovo come una gattina in calore sul suo corpo sdraiato e lo obbligo a leccarmi i capezzoli.

Gli faccio assaggiare la mia fica e gliela ficco in bocca quasi a soffocarlo.
Mentre sono seduta sulla sua bocca vedo una cosa rosa e nera appoggiata sul tavolino del salone.
Ha una strana forma e, incuriosita dal colore lo mollo lì sdraiato e vado a controllare di cosa si tratta.

Ben in vista, seppur nella stanza accanto, il cliente aveva lasciato una mutandina per strap-on con doppio fallo.

Mi guarda come fosse l'uomo più felice del mondo e insieme pieno di terrore.
Controllo che sia pulita e lui mi rassicura dicendo che è nuova.
Me la infilo, inserendo il pene più grande nella mia fica, lentamente, sentendone le venature della gomma rigida dentro di me.
Il pene esterno, più fino e lungo, è troppo asciutto, così mi metto in piedi nel mezzo della stanza e gli ordino di leccarlo, mentre io getto la mia saliva dall'alto sulla sua fronte.

Lo faccio smettere e gli ordino di mettersi a quattro zampe come un cagnolino.
Lo guardo mentre freme dall'eccitazione e mi mostra il suo culo aprendolo con le mani.

Mi piego verso di lui e gli infilo il fallo dentro il culo, mentre quello che sta all'interno della mutandina si agita nella mia fica.
Il piacere reciproco è immenso e lo sbatto sempre più forte, gli sputo sulla schiena e lo insulto, finchè non viene spruzzando sul pavimento, urlando come un lupo.

Mi ringrazia tantissime volte, prova ad offrirmi acqua, vino e cibo e poi decide di aumentare il mio regalo, "Come ringraziamento per il tuo spirito d'iniziativa!"

Devo dire che è stata davvero un'esperienza simpatica che mi piacerebbe replicare.
Chissà che io non mi specializzi in questi giochi così divertenti!

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